• Lavorare con Google: terza parte

    Quando un sito ha già raggiunto un certo livello di visibilità, si noterà la difficoltà di superare di livello i concorrenti . Quando poi si tratta di imponenti siti commerciali sembra addirittura impossibile. In questo articolo vediamo quali tecniche applicare per non solo superarli, ma diventare anche stabilmente il primo sito.


    Per un sito che ha raggiunto la visibilità per le parole più significative nella prima o seconda pagina di Google, il lavoro sulle parole chiave non migliora più il posizionamento. Bisogna usare altre tecniche, e una delle più efficienti in questo senso è lo sfruttamento del ranking dei siti concorrenti a proprio vantaggio. I siti aggressivi in prima linea creano un risucchio, un vortice, che da una parte li rende unici, e dall'altra però li mette in costante pericolo di trovarsi scardinati da qualcuno che conosce l'origine del loro posizionamento.

    Ci sono dunque due strategie per raggiungere l'obiettivo:

    La prima, più utilizzata, è l'analisi accurata della formula di successo e riprodurla in modo analogo nel proprio sito. Così si creano contenuti simili per ottenere un ranking migliore, sfruttando l'abbinamento e l'associazione dell'algoritmo di Google. Di contro sta che il sito concorrente monitora ovviamente la sua migliore posizione e avrà qualcosa da ridire quando si cominciano non solo a copiare la strategia, ma anche i contenuti, indifferentemente dalle modifiche che si fanno. Infatti si potrebbe correre il rischio di trovarsi accusati di violazione di copyright. E' la strategia dei più audaci, aggressivi e infine meno interessati ai risultati permanenti. E' la strategia dei rivenditori e la maggioranza dei tecnici SEO a pagamento. Non ha una linea di condotta più fine e duratura - quando si smette a pagare, la ricaduta nell'ombra è quasi immediata. E' anche la strategia che richiede un impegno maggiore a livello risorse umane, ma può essere svolto da praticamente chiunque senza conoscenze particolari.

    La seconda strategia prevede di fare da referente. Si pubblicano contentuti di siti con un ottimo ranking e si aggiungono le stesse parole chiave, descrizione breve, oltre a nominare la sorgente. Dato che questo modo è consentito con alcuni sorgenti, come ad esempio con Wikipedia in cambio della citazione alla fonte, è possibile sfruttare un gran numero di argomenti trattati in modo esauriente nel proprio sito senza eccessiva fatica. Un simile effetto hanno i link a siti con un ranking alto nelle proprie pagine, ma soltanto se il contesto lo consente. Similmente possono essere utili lo scambio di banner a rotazione di siti amico, che ovviamente dovranno essere ricambiati. Lo scambio banner e link non è da confondere con la rivendita di link, che penalizzano tutti i partecipanti, tranne ovviamente il venditore. Sono consentiti soltanto nei circuiti con qualche nesso logico e senza tramite.

    Una volta raggiunto l'obiettivo, la seconda strategia deve essere interrotta, perché non si diventi a sua volta il richiamo per altri. Quando si ha raggiunto il sito concorrente, si possono giocare con altri mezzi per superarli definitivamente. Se provate cercare in Google: vBulletin (si raccomanda fare il logout, oppure aggiungere nella URL &pws=0), noterete che quasi qualunque combinazione tematica richiami vbulletin.it, sebbene vbulletin.com, vbulletin.org e Wikipedia hanno ranking e importanza molto maggiore. Questa differenza è data da un elemento aggiuntivo che si può utilizzare come colla: AdSense.

    Possono dire quel che vogliono, l'utilizzo mirato di AdSense influisce sul posizionamento e nel ranking nelle pagine. L'inserimento di annunci, come indicato in questo articolo, genera l'effetto calamita che attrae qualunque argomento simile ai siti concorrenti, non curante del fatto che anch'essi utilizzeranno sistemi pubblicitari o meno. La differenza cruciale sta nel fatto che noi facciamo da referente ai loro contenuti originali, e nel contempo facciamo pubblicità per il nostro sito. Sfruttiamo quindi la vicinanza di posizionamento per trovarci superiori quando si fa una ricerca, perché noi paghiamo per essere trovati, mentre gli altri hanno già il massimo posizionamento per motivo della natura del sito, ossia rappresentando sorgente delle informazioni a cui riferiamo. Di conseguenza saremo sempre più importanti degli altri senza che loro possano vincere la battaglia.

    La calamita si trasforma nel tempo in colla, e quindi diminuisce la necessità di reggerla in alto con gli annunci. Una volta che appare in primo luogo anche senza annunci, la programmazione di Google è giunto al termine e la posizione predominante è stata raggiunta. Se non si termina l'inserimento di banner, la colla diventa con il tempo sempre più debole, in quanto non può manifestarsi la "presa". E' un po' come lasciare la ruota di sostegno anche sulla bicicletta degli adulti. Non serve a nulla e alla fine è solo un peso, che riduce non solo l'efficienza ma anche fiducia nelle proprie capacità.

    Con questo capitolo concludiamo la prima sezione al riguardo di Google e vediamo nei prossimi capitoli gli altri mezzi a disposizone. Torneremo a parlare di Google negli ultimi capitoli ...